PRESENTAZIONE
Lo scenario digitale che si presenta in questi anni ha investito anche la storia così come è accaduto per altre discipline scientifiche ed umanistiche in questi ultimi 20 anni. Cataloghi bibliografici e documentali on-line, archivi di documenti digitalizzati, biblioteche di testi disponibili per la lettura in Internet,nuovi paradigmi di scrittura, ambienti di e-learning per l’insegnamento e lo studio a distanza, social networks per la discussione e la condivisione di risorse tra ricercatori, sono solo alcune tra le tante possibilità che stanno cambiando la professione dello storico nelle pratiche di ricerca e produzione di saperestorico.
Anche la storia insegnata, nella scuola come nell’università, è soggetta a trasformazioni sulla spinta di queste innovazioni applicate alla didattica. Ai manuali cartacei si affiancano testi digitali e Learning Object, le lavagne di ardesia cominciano, con sempre maggiore frequenza, ad essere sostituite da quelle elettroniche ed interattive, alle ricerche in biblioteca si aggiungono quelle sui motori di ricerca come Google, i filmati digitali offerti dai network televisivi o da Youtube prendono il posto degli stessi filmati sui vecchi supporti analogici, l’insegnamento in presenza viene supportato da quello a distanza su piattaforme di e-learning. Nuovi scenari impongono quindi un ripensamento anche dei modidi insegnare e apprendere la storia.
Come cambiano i modi della comunicazione nella società digitale?
L'interrogativo coinvolge tutti e non si può dire mai concluso alla luce delle trasformazioni tecnologiche che si susseguono quasi senza tregua.
E' un processo che ci investe nella dimensione dell'esperienza individuale e della dimensione sociale, obbligandoci a riconfigurare modalità di comportamento, modelli di conoscenza e di apprendimento in relazione alla percezione della realtà che ci circonda. Si rende quindi necessaria una riflessione sulle nuove dimensioni della cultura digitale. Essa sta incidendo su tutti gli ambiti disciplinari. Anche la storia sia nella dimensione della ricerca sia in quella dell'insegnamento scolastico e universitario è chiamata a riflettere.
L'associazione di insegnanti e ricercatori della didattica della storia Clio '92 è impegnata da due anni in un percorso di ricerca e di approfondimento sul tema della storia digitale e delle sue implicazioni sulla didattica, in particolare nella dimensione della geostoria e dei beni del patrimonio.
L'appuntamento del 2011 ha avuto lo scopo di avvicinare docenti e ricercatori che seguono le attività di Clio '92 alle problematiche aperte dall'approccio digitale alla storia nel campo della ricerca e della didattica.
Nel frattempo l'interesse per la cultura digitale è cresciuto anche nella scuola. Sono state estese le azioni ministeriali del Piano Scuola Digitale per sperimentare nuovi ambienti di apprendimento. Analoga spinta è venuta dalla normativa sull'editoria scolastica che ha introdotto a partire dal 2011 l'adozione di libri esclusivamente utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet oppure mista. (cartaceo+digitale)
Questa nuova situazione impone ai docenti un'accelerazione sui temi della didattica digitale, un necessario approfondimento sulle conseguenze che essa ha nell'ambito dell'insegnamento delle discipline e una nuova attenzione alle competenze digitali che le tecnologie della comunicazione e gli ambienti di apprendimento digitali mettono in gioco.
Sono questi i temi che il convegno propone, in occasione della XV assemblea nazionale, offrendo un'occasione di riflessione in particolare sul tema delle competenze digitali in una prospettiva di integrazione nel curricolo delle operazioni cognitive di geostoria e sulle caratteristiche dei manuali digitali, sulle risorse in rete e sugli ambienti di apprendimento per valutarne la congruenza e l'efficacia rispetto al curricolo di storia .
“CLIO ‘92” Associazione di Gruppi di Ricerca sull’Insegnamento della Storia
Università degli Studi di Milano
convegno di studi
Somalia: un popoloabbandonato
un regione alla deriva?
Milano – 2 dicembre 2011-12-02
nella sala lauree Facoltà di scienze Politiche – via Conservatorio, 7
programma dei lavori e degli interventi
I – sessione – 9,30/12,30
Presiede
GIAN PAOLO CALCHI NOVATI
Cristiana Fiamingo
Lettura
Mohamed Aden Sheikh: “La Somalia non è un’isola dei Caraibi”
Antonio M. Morrone
La sconfitta della Somalia: dal pansomalismo alla moltiplicazione delle Somalie
interventi
MARCO PEDRAZZI - ROBERTO BONGIORNI
Matteo Guglielmo
Il conflitto somalo nel contesto regionale
interventi
CRISTIANA FIAMINGO - MASSIMO ZACCARIA - ANGELO RUSCONI
Testimonianza della scrittrice KAHA MOHAMED ADEN
Dibattito
Conclusioni
GIAN PAOLO CALCHI NOVATI
II sessione - 14.30/16,30
Presiede
GABRIELLA VENTURINI
Cristiana Fiamingo
lettura
Mohamed Aden Sheikh: “La Somalia non è un’isola dei Caraibi”
Luca Ciabbarri
La società somala e l’impatto di conflitti e carestie
Interventi
SANDRO RAINURO - MARIANGELA BIZZARRI - GIANLUCA GROSSI
Marco Sioli
Dalla pirateria barbaresca alla pirateria somala
Interventi
CHRISTIAN PONTI - ALESSANDRA LANG
Dibattito
Conclusioni e chiusura dei lavori
GABRIELLA VENTURINI
Casa Gramsci di Orta san Giulio riprende l’attività culturali con un Convegno su Antonio Gramsci nel 120° anniversario della sua nascita.
Il Convegno vuole ribadire l’attualità del pensiero di Gramsci, attualmente oggetto di una grande attenzione internazionale sia da destra che da sinistra e invece di una scarsa attenzione nazionale, in particolare da parte delle forze politiche che siedono in Parlamento.
E’ quindi sembrato a Casa Gramsci di dovere ribadire l’assoluta attualità del suo pensiero nei riguardi di alcuni temi decisivi del XXI secolo.
Gramsci è più che mai indispensabile perché fornisce strumenti di lavoro a quella che ha chiamato la guerra di posizione, l’unica possibile in Europa nella nostra epoca e resta soprattutto indispensabile per l’analisi della cultura di massa oggi . Da questo punto di vista sarebbe uno strumento utilissimo, per esempio, anche per l’analisi dei programmi televisivi.
E resta un esempio insuperato di come si debba lavorare nel corpo della società, nei suoi strati profondi, per conoscerne la cultura e per dare a questi strati una prospettiva di emancipazione, liberandola da scorie intollerabili (magistrale, per esempio, resta la sua analisi dei razzismi presenti nella cultura operaia e contadina del suo tempo e purtroppo anche del nostro), cosa che è possibile solo se tra intellettuali e mondo popolare subalterno vi sia costante interscambio…
Su questi e altri temi casa Gramsci si sforzerà di riflettere anche nei prossimi anni, iniziando una prima serie di riflessioni con il convegno del 26 novembre.
Il pensiero di Gramsci e il XXI secolo
Giornata seminariale organizzata dalla Casa Gramsci di Orta San Giulio
Sabato 26 novembre 2011, ore 15, 30, presso Palazzo Penotti Ubertini.
Le relazioni
Angelo D’Orsi, , Il posto di Antonio Gramsci nella storia della cultura italiana
Francesca Chiarotto, La scoperta di Gramsci nell’Italia del dopoguerra
Mimmo Boninelli, Gramsci: La città, le città
Sergio Bologna, Americanismo e postfordismo
presiede e coordina
galleria di video
Ricordare Antonio Gramsci (galleria di immagini);
Italiani – Antonio Gramsci;
La Storia Siamo Noi - Antonio Gramsci ;
Enrico Berlinguer racconta Gramsci ;
Giuseppe Vacca: Gramsci tra Mussolini e Stalin ;
Eric Hobsbawm: Antonio Gramsci ;
Antonio Gramsci – appunti sulla rivoluzione ;
Antonio Gramsci – Odio gli indifferenti ;
quello lì, Compagno Gramsci
In ricordo di Alceo Riosa
Convegno in occasione del 150°anniversario dell’Unità italiana
Un’altra Italia ancora
Repubblica e minoranze nazionali al confine orientale
10-11 novembre 2011
Sala Lauree
Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano
* * *
programma dei lavori
Saluti del Magnifico Rettore Enrico Decleva
del Preside della facoltà di Scienze Politiche Daniele Checchi
I sessione - 10 novembre 2011, ore 9.30
Tra rifiuto e comprensione della diversità, 1943-1947
Presiede Paolo Segatti, Università di Milano
Relazione introduttiva
Giuseppe Galasso, Accademico dei Lincei
Le minoranze nazionali al confine italo-jugoslavo nel quadro dell’Europa centro-orientale
Rolf Woersdoerfer, Universität Basel
Il fascismo triestino tra nazionalismo e collaborazionismo
Marco Cuzzi, Università degli studi di Milano
Resistenza e problema nazionale nella Giulia
Roberto Spazzali, Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione FVG
Discute: Maria verginella, Univerza v Ljubljani
II sessione - 10 novembre, ore 15.00
La democrazia alla prova della diversità nazionale
Presiede Ada gigli Marchetti, Università di Milano
Costruire un’altra storia: "La Venezia Giulia di Ernesto Sestan
Antonino De Francesco, Università degli studi di Milano
Il punto di vista del Partito comunista italiano
Patrick Karlsen, Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione FVG
Il punto di vista del Partito socialista italiano
Giovanni Scirocco, Università degli studi di Bergamo
Il punto di vista del Partito liberale italiano
Roberto Chiarini, Università degli studi di Milano
Discute: Marta Verginella, Univerza v Ljubljani
III sessione - 11 novembre, ore 9.30
Democrazia e tutela della diversità nazionale
Presiede: Milos Budin
Consonanze politiche e dissonanze ideologiche nel territorio libero di Trieste
Marta Verginella, Univerza v Ljubljani
La chiesa cattolica e le minoranze nazionali
Agostino Giovagnoli, Università cattolica del Sacro cuore
Processi di integrazione e questione istituzionale
Paolo Segatti, Università degli studi di Milano
L’istituzione della regione a statuto speciale
Paolo Giangaspero, Università degli studi di Trieste
Discute: Sen. Rolf Worsdorfer
Tavola rotonda
1991 – 2004. Le minoranze nazionali ai confini orientali nel quadro della UE
Intervengono
GIULIANO AMATO, GIUSEPPE GALASSO, SERGIO BARTOLE, MILOS BUDIN
COORDINA PAOLO SEGATTI
10-11 novembre 2011
Sala Lauree
Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano